Tornano con il mese di luglio le domande per gli assegni del nucleo familiare (Anf), con nuovi e maggiori importi e limiti di reddito.
La circolare Inps numero 60 del 21 maggio 2020 aggiorna infatti gli importi In base alla variazione dei prezzi al consumo che ogni anno l’Istat elabora.
I nuovi assegni ai nuclei familiari, in vigore dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2021, cambiano in base ai componenti del nucleo familiari. Si differenziano a seconda se i nuclei sono composti da due genitori con uno o più figli, se si è in presenza di persone con inabilità, se ci sono nuclei monoparentali anche con fratelli, sorelle e nipoti.
Le variabili che entrano in gioco per calcolare gli assegni familiari sono, in definitiva, i componenti del nucleo familiare, con presenza o meno di disabili, ma anche il reddito prodotto l’anno precedente.
Secondo la definizione che dà l’Inps l’Anf è un sostegno economico per i nuclei familiari dei lavoratori dipendenti, dei pensionati da lavoro dipendente e dei lavoratori che godono di prestazioni previdenziali da lavoro dipendente (ad esempio: indennità di disoccupazione, indennità di maternità, cassa integrazione e guadagni, indennità di malattia, TBC).
L’assegno spetta ai lavoratori dipendenti italiani, comunitari ed extracomunitari che lavorano in Italia per il proprio nucleo familiare formato da:
Formano il reddito familiare i redditi complessivi assoggettabili all’ Irpef, i redditi di qualsiasi natura e quelli esenti da imposta o soggetti ritenuta alla fonte se complessivamente superiori ad Euro 1.032,91.
Non sono considerate reddito le somme espressamente previste dalla Legge (ad es. i trattamenti di famiglia, i trattamenti di fine rapporto, le pensioni di guerra, le indennità di accompagnamento e le rendite Inail).
La domanda deve essere presentata da:
La domanda va inoltrata utilizzando appositi modelli disponibili sul sito Inps, ma è effettuabile anche attraverso i Patronati. Il Patronato Epasa Itaco è a disposizione per chiarire se si ha diritto all’Anf, basta recarsi alla sede più vicina a casa propria consultando il sito www.epasa-itaco e cliccando su ricerca sede vicina. Gli operatori sono a disposizione dei cittadini per effettuare rapidamente e con professionalità la domanda.
L’assegno, spiega l’Inps, è anticipato sulla busta paga dal datore di lavoro ai lavoratori dipendenti privati ed è pagato direttamente dall’Inps in presenza di particolari situazioni (es. ditte cessate o fallite) nonché nel caso dei titolari di prestazioni previdenziali e dei pensionati da lavoro dipendente.
In alcune condizioni l’assegno può essere pagato al coniuge del lavoratore, pensionato o titolare di prestazioni previdenziali da lavoro dipendente.